I redditi online agitano i ministri
Rischiano multe fino a 10 mila euro. L’obbligo per i ministri di rivelare online i propri redditi entro il 28 luglio è solo una piccola parte dell’operazione «trasparenza totale», con la quale le amministrazioni dello Stato sono obbligate a informare i cittadini su ogni passaggio di denaro pubblico: dagli appalti agli stipendi dei manager, dai pagamenti dei contratti alle consulenze. Un’operazione che preoccupa non poco Palazzo Chigi, dove se ne parla come di una «wikileaks legale» o anche, come è scritto sul sito della Funzione pubblica, come di una iniziativa tentata «forse per la prima volta al mondo». (Fonte: Corriere Della sera: http://www.corriere.it/politica/13_luglio_08/redditi-politici-ministri-multe_c7e83672-e794-11e2-898b-b371f26b330f.shtml)
E’ un piccolo passo… Nel titolo del mio post ho scritto :”E’ finita la pacchia?”. Rispondo io stesso, alla domanda, citando un vecchio motto: “Fatta la legge trovato l’inganno”. Fino a quando esisterà il denaro contante, la pacchia non finirà mai. L’unica soluzione, sarebbe adottare la moneta elettronica. Di questa soluzione, si è parlato tante volte, ma la scusa più usata era, la difficoltà di utilizzo per persone anziane. In piccola parte può essere vero, ma è anche vero che di necessità si fa virtù. Un tempo non c’era il bancomat, eppure oggi lo usano tutti, e del resto si utilizzano anche le carte di credito. Pensate che meraviglia!. Commercianti, idraulici, elettricisti, tassisti, imbianchini, muratori, insomma tutti gli artigiani dichiarerebbero ciò che realmente guadagnano, e lo stesso farebbero, non avendo più scappatoie tutti gli Italiani, politici compresi.Quindi, addio bustarelle, valigette, e corruzione. Fantascienza?. Sogno?. Voglio pensare positivo. Quando Giulio Verne scrisse i romanzi sembravano davvero fantascienza e invece poi molte cose si sono avverate. I sogni poi, a volte anch’essi diventano realtà.