Benedetta fu questa audiocassetta, Lou Frederik Ottens

Benedetta, fu questa cassetta, ma soprattutto quest’uomo presente in questa foto. Si chiamava Lou Frederik Ottens ed è scomparso il 6 marzo 2021. Se lui, non l’avesse inventata nel 1962, sicuramente non avrei potuto narrarvi questa piccola storia della audio cassetta. Molti ragazzi non sanno nemmeno cosa sia e non l’hanno nemmeno mai vista, a meno che qualche zio, nonno ne conservi ancora qualcuna. Più o meno 33 anni fa ho incominciato questo meraviglioso mestiere di attore, doppiatore e speaker. Internet non c’era, e quando chiedevi gli appuntamenti nelle case di produzione, in Rai, in Fininvest (poi diventata Mediaset), te li davano e ti ricevevano. Ancora nella mia mente sono scolpite le immagini, di queste scrivanie invase da audio cassette, nastri vhs etc… Eppure, vi sembrerà strano, nonostante la moltitudine di lavoro che comportava farlo, quelle audio le ascoltavano, quelle video le guardavano. Io la mi carriera l’ho incominciata così. Sia presentandomi di persona a consegnare le cassette, sia spedendole. Non c’erano i cellulari e se il tuo nastro demo era piaciuto, ti telefonavano a casa, sul telefono fisso e iniziavi a lavorare, collaborare con loro. Cassette che poi erano utili anche per un altro oggetto ormai in disuso, la segreteria telefonica, che puntualmente al rientro a casa, per ascoltare i messaggi in essa contenuti, dovevi riavvolgere prima il nastro, oppure se ti trovavi fuori casa, con un telecomando tonale chiamando da una cabina telefonica o da un telefono a gettoni di un bar, potevi ascoltare i messaggi a distanza ed eventualmente richiamare chi ti aveva cercato per lavoro, e non solo. E della magia di inserirne una, nell’autoradio della macchina oppure in un registratore portatile al mare per ascoltare le ultime hits oppure la nostra compilation preparata, registrata personalmente da noi non vogliamo parlarne? Pura magia! Colonne sonore di magiche estati, viaggi e atmosfere romantiche con le prime fidanzatine. Il nastro poi, a volte si inceppava o veniva letteralmente risucchiato dal registratore dal suo capstan e dal pinch roller. A volte era tutto perduto e a volte si incrociavano le dita e il nastro inceppato si sfilava dal registratore delicatamente e poi con la complicità di una matita o con il dito mignolo si riavvolgeva piano, piano nella piccola bobina contenuta nella cassetta. Approfitto oggi e voglio ringraziarti Lou Frederik Ottens se oggi sono arrivato fino a qui è anche merito tuo!

Mamma è già passato un anno – In memoria di Ileana Foti 14/08/1929 – 05/03/2021

Ancora non mi sembra vero mamma. È già passato un anno, quando all’improvviso ti sei sentita male, hai perso conoscenza e una terribile emorragia cerebrale, ti ha portata via da me per sempre. L’ultima immagine che ho di te è quando ti hanno caricata sull’ambulanza, ed in quei giorni a Milano, per via del covid, c’era la zona rossa rafforzata e sapevo purtroppo che non ti avrei mai più rivista. Da quel momento la mia vita e quella di mia moglie è cambiata. Dopo tanti miei sacrifici, rinunce da parte mia e anche di mia moglie, quello che è accaduto dalla tua morte in poi è inenarrabile, ma del resto tu già lo sai. Ora c’è la guerra, ma non solo i leader delle nazioni sono avidi, cattivi, prepotenti e indifferenti ai danni che causano alla popolazione mondiale con i loro comportamenti. Sai mamma, ci sono anche quelli che pur non essendo leader di una nazione, o presidenti della stessa, possono essere colti da delirio di onnipotenza, prepotenza, avidità, cattiveria, egocentrismo, insomma i veri “bastardi” per eccellenza, che purtroppo tra gli uomini e donne di buona volontà non mancano mai e ultimamente, per come stanno andando le cose nel mondo intero, direi che ne siamo circondati. Loro, sono leader dell’ingratitudine e tutto ciò che hanno avuto in più rispetto ad altri, magari ricattando, minacciando, poco importa perché a quanto pare a loro, non basta mai! Lo so che tu sai anche questo, ma sai, dialogare con te, mi conforta, e mettere nero su bianco i miei pensieri credo che in un certo senso possa colmare in piccolissima parte la mancanza di poterti ancora parlare, ascoltare e magari ridere, piangere, scherzare e perché no litigare con te. Voglio rasserenarmi, guardando questa tua bella immagine. Era un tuo compleanno e lo hai festeggiato al Miramare di Sestri Levante circondata da parenti e amici. Ti prometto che farò di tutto perché anche lassù, possa ritornarti il sorriso. La verità trionferà ed i bugiardi saranno smascherati. Il bene trionferà sul male e c’è chi dovrà farne le spese e pagare un conto salato che prima o poi la vita gli presenterà quando meno se lo aspetteranno e finalmente saranno puniti. Salutami il papà e tutti gli altri che non ci sono più e che mi mancano terribilmente.

Un bacio.

Tuo figlio Marco

Tutti contro la guerra, ma che bravi!…

Tutti contro la guerra, ma che bravi! Facile puntare il dito contro i potenti e prenderne le distanze. Ho detto facile, ma non ho detto che non sia giusto. Invece dovremmo fermarci a pensare e farci tutti quanti un esame di coscienza. Ogni giorno ci sono lotte, guerre nei posti di lavoro, nelle famiglie, tra amici, parenti. Ognuno di noi o almeno la maggioranza, si professa contro la guerra, ma poi in concreto cosa fa? Sicuramente è lo stesso che ignora e non saluta la persona che sale in ascensore con lui/lei, non conosce gli altri, i vicini di casa e nemmeno i condomini. Una volta non c’erano porte blindate, mega serrature, e la gente si aiutava, non occorreva che qualcuno chiedesse, erano gesti spontanei, c’era umanità, solidarietà. Come facciamo a chiamarci “esseri umani” se poi in realtà siamo solo una massa di stronzi, egoisti, prepotenti, che predicano bene ma poi razzolano male, sempre pronti a giudicare gli altri ma non se stessi? Il progresso aiuta, ma allontana! Tutti a rincoglionirsi sui social, su internet, ma il reale vantaggio dato da questa tecnologia, passa in secondo piano. Provate ad inviare una mail, un curriculum e sicuramente sarà cestinato ancora più velocemente di prima, perché basta un clic e non occorre nemmeno smaltire la carta fatta a pezzi. La parola d’ordine è “ignorare”, e chi dovrebbe e potrebbe creare nuove opportunità dall’alto del suo “ponte di comando”, ignora beatamente che se lui ora è lì, forse lo deve a qualcuno/a che ha creduto in lei/lui, oppure semplicemente perché ha avuto una mega raccomandazione. Dietro ogni persona c’è una storia, ma spazzare via tutto con un clic, essere maleducati non rispondendo alle email o negarsi al telefono, è molto più facile e immediato. Non dite mai più con leggerezza “Che mondo di merda”, ma pensate e riflettete sul fatto che il mondo è fatto di persone, ovvero noi TUTTI! Fatevi un esame di coscienza, cambiare non solo si può, si deve!

(Marco Clini)