Ancora una volta ci risiamo. I lupi non perdono né il pelo e soprattutto il vizio. Zero trasparenza e zero chiarezza. Si parla di Imu, aumento Iva, Tares e di altre tasse, gli Italiani vessati, i politici sempre più pagati!. Certo, a gestire i nostri soldi e a beneficiarne, sono bravissimi, ma non rinunciano a nulla ed essendo sempre più avidi, chi paga è sempre Pantalone, ovvero NOI! Si parla di tagli agli stipendi, ma credetemi NON LO FARANNO MAI!. Inoltre, se lo facessero troverebbero il sistema di prendere il denaro in modo secretato e quindi, solita musica, ovvero fatta la legge trovato l’inganno. Nessun insulto, nessuna parolaccia o altro potrebbe descrivere il mio stato d’animo attuale, che penso sia condiviso dalla maggioranza degli Italiani. Ancora una volta, Milena Gabanelli ed il suo ottimo staff di collaboratori, ha fatto centro e in questo caso il giornalista si chiama Luca Chianca. Bravo! e brava come sempre Milena Gabanelli!
FONTE:CORRIERE DELLA SERA http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/senato-proposito-trasparenza-tagli-stipendi/f572cc94-2149-11e3-abd6-3cb13db882d4.shtml
Quanto guadagnano per esempio il segretario generale e il vice segretario generale del Senato? L’ufficio del personale non ha dato i dati relativi agli stipendi attuali neanche al questore Laura Bottici (M5S) – Luca Chianca
Al Senato è possibile conoscere l’ammontare degli stipendi dei dirigenti solo all’inizio della loro carriera. Il segretario generale, Elisabetta Serafin, per esempio, ha cominciato con 28mila euro lordi per 15 mensilità. Poi diventa difficile quantificare realmente il guadagno attuale, perché nel corso degli anni può aumentare senza limiti in base all’anzianità.
A fine luglio avevamo chiesto un’intervista alla senatrice Laura Bottici del M5S, nella sua veste di questore del Senato, per conoscere quali fossero gli stipendi del Segretario generale e del suo vice, ma l’ufficio del personale si è limitato a darle dati parziali.
Sono anni che si parla di tetti agli stipendi, ma senza includere i dirigenti del Senato. Il Parlamento, infatti, durante il governo Monti, è riuscito a fissare il tetto per i dirigenti della pubblica amministrazione a 293mila, cioè quello che nel 2011 guadagnava il Primo Presidente della Corte di Cassazione.
Di recente, però, mentre le pensioni, anche quelle minime, rimanevano bloccate, si è pensato bene di ritoccare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, portandolo a 302mila euro. Così, di conseguenza, si è alzato anche il tetto dei dirigenti pubblici.